martedì 5 novembre 2013

Botta di autostima. Mi serve.

Non sono una vamp.
Non porto il rossetto rosso, le scarpe firmate all'ultima moda o pellicciotti finti.
Non mi sono rifatta il naso all'insù e non mi credo cittadina in un mondo di bifolchi.
Non critico la gente per l'auto o i jeans che porta, dicendo che non ha gusto..
Non faccio fischiare la "S" mentre parlo, che fa figo. Non ho un i-phone.
Non seguo le persone solo perchè possono permettersi le ferie a Tenerife.

Sono Monica.
Mi metto il burro cacao, le scarpe del mercato e un cappotto passato da un amica che non portava più.
So benissimo da dove arrivo, amo pensare alle mie radici.
Le cose belle piacciono a tutti, ma non tutti hanno un lavoro, o papà e mamma che pagano.
Mi scappano delle frasi in dialetto. Mi sono comprata uno smart phone della Huawai.
Ho delle amiche e un ragazzo con cui vado in ferie in una casetta in montagna.
Ho studiato, mi sono laureata grazie anche alla mia forza d'animo nel rinunciare al week end per lavorare in pizzeria.
Mi sono adattata a fare lavori che non pensavo fossi in grado di fare, ho lavorato spesso non facendomi pagare. Ed ora sono disoccupata.
Dov'è la novità?
La novità è che sono stanca. Stanca di essere presa in giro.

Voglio uno spiraglio di luce, sapere che riuscirò un giorno a lavorare nel campo per cui mi sono specializzata.
Voglio che se una persona mi chiami per un lavoro, che so fare, mi paghi per quello che ho fatto.
Voglio che le persone smettano di giudicarmi per quello che sono, sarò e rimarrò Monica sempre.

Ed ora... colpo di scena:
Se non esco più con certe persone, non è perchè ho trovato un ragazzo e vivo in simbiosi con lui.
Ma perchè chi credevo amica non lo era. Pensava allo scintillio non di certo al calore di un amicizia vera.
Dovevo continuare ad uscire con persone che mi giudicavano per come mi vestivo, e mi parlavano a monosillabi?
Gente, non sono più uscita con voi, perchè mi avete deluso!
Vacci tu a raccogliere i pomodori. Io continuo a sognare.